venerdì 13 gennaio 2012

- Giorgio Bocca, esempio attuale -


«Sono certo che morirò avendo fallito il mio programma di vita: non vedrò l’emancipazione civile dell’Italia. Sono passato per alcuni innamoramenti, la Resistenza, Mattei, il miracolo economico, il centro-sinistra. Non è che allora la politica fosse entusiasmante, però c’erano principi riconosciuti: i giudici fanno giustizia, gli imprenditori impresa. Invece mi trovo un paese in condominio con la mafia. E il successo di chi elogia i vizi, i tipi alla Briatore»
Non si poteva, non si può tuttora dire "sono d'accordo con Giorgio Bocca" includendo in quella vicinanza di pensiero l'intera storia della sua vicenda umana. Si tratta di un uomo che ha sempre diviso, spiazzato, cambiato opinioni e preso posizione in maniera "originale". Nell'auto epitaffio (per sé e per l'Italia) riportato più sopra confessò di aver visuuto di innamoramenti, di passioni.
E' stato un maestro dello scrivere e del fare informazione. Non era uno da "Trenta e dintorni" essendo nato nel 1920, ma resta un esempio attuale di quello che dovrebbe essere l'informazione, l'espressione del pensiero quale pungolo di ragionamenti e riflessioni proprie. Raccoglieva forse più critiche che elogi, ma in fondo voleva così.
Ha tenuto fede alla sua vena provocatoria andandosene a novantuno anni, non in un giorno qualunque, ma la mattina di Natale. Il giorno della nascita, lui, ha lasciato la vita che in fin dei conti ha sempre amato.