Tutti Professori. Di quelli con la p maiuscola i cui nomi compaiono in bella grafia sulle pergamene degli atenei. Sulla competenza dei nuovi ministri non c'è molto da discutere: si tratta di una compagine di altissimo profilo. Non è poi matematico che un grande cuoco sia un buon direttore di ristorante, ma le basi sono certo confortanti.
Il Pd si prende il merito di aver chiuso l'epoca dei lustrini e dell'ottimismo sguaiato. Un merito che probabilmente non ha. Sulla crisi del Governo Berlusconi c'è in maniera forte il marchio dell'Europa, politica e finanziaria, che ha deciso il tramonto degli interlocutori italiani che da far loro non hanno opposto capaci resistenze.
Che il precedente Governo non avesse più i numeri per proseguire è quindi un dato di fatto e non è in discussione. Sul poi si possono invece fare alcune riflessioni.
La Costituzione prevede che il Presidente svolga le consultazioni parlamentari per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia. Che Napolitano avesse in mente da subito il nome del Professor Monti non è un mistero, ma la politica - per come la conosciamo, ossia suddivisa in partiti - avrebbe potuto mettersi di traverso. Non lo ha fatto. Credo quindi sia un errore dire che la nostra è divenuta di colpo una Repubblica Presidenziale. E' il Parlamento che ha deciso di non intervenire.
E il motivo è chiarissimo: nessuno ha ritenuto conveniente sporcarsi le mani con delle riforme inevitabili; inevitabili e dure. Riforme che non piaceranno al popolo perché comporteranno sacrifici ma che sono ormai ineludibili. Riforme che quindi è bene delegare a terzi, competenti e capaci, ma non riconducibili al Pd o al Pdl per non macchiare la propria immagine in vista delle future elezioni. A ciò si aggiunge l'incapacità ad esprimere un nome che sappia raccogliere consensi ed unire le correnti interne ai partiti. Sia a destra che a sinistra.
Resta fuori, come ovvio, la Lega, che saprà capitalizzare all'interno del proprio elettorato mesi di opposizione dura e pura. Si opporrà all'Ici, alla riforma delle pensioni e del lavoro. E probabilmente compatterà le fila e raccoglierà scontenti in uscita dagli altri schieramenti.
Si rischia una dittatura di banchieri? Forse. Credo siano in pochi quelli che possano esprimere giudizi sensati sulla questione. Fra questi Oscar Giannino ha affermato che l'Europa è in fase preparatoria a un 2012 in cui o si rilanci l'Euro, cambiando le regole dell'Europa, o si preparino "vie di sganciamento" dal sistema e che per farlo si debbano insediare governi all'altezza.
E se tutto dovesse andar bene? Se si riuscisse ad uscire dalle secche, chi tornerebbe a votare politici di mestiere?
Un rischio che i partiti hanno probabilmente deciso di correre e che potrebbe stravolgere la storia democratica europea.