L'attualità - fatta di politica, cultura, curiosità, sport e viaggi - vista da chi ha trent'anni o si aggira in quei dintorni. Va da sè che i dintorni, come le opinioni e un sacco di altre cose, sono del tutto soggettivi
giovedì 10 novembre 2011
- E ora che succede? -
Siamo un Paese strano.
Forse è il bello dell'Italia, il tratto distintivo che per secoli ha guidato l'arte e la cultura.. Forse.
Ma ora la nostra stranezza sta prendendo strani connotati.
Dopo vent'anni si chiude - o dovrebbe chiudersi - l'esperienza politica di Silvio Berlusconi.
Indro Montanelli disse in un intervista nel 2001:
"Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino."
Ora dovremmo essere sulla soglia dell'essere vaccinati, del voltare pagina. E cosa succede? La maggioranza che non è più maggioranza vuole andare alle urne, la minoranza che dovrebbe essere nuova maggioranza non vuole invece le elezioni. Non si capisce quali siano i confini del centro sinistra, se vi rientri Di Pietro e Vendola, Casini e il terzo polo; se all'interno del Pd possano coesistere Bersani e Renzi, la Bindi e Zingaretti.
Intanto a destra la Lega caldeggia per Alfano mentre Pisanu e Scajola tirano i remi in barca in nome di un Governo tecnico e di un grande Centro che profuma di DC.
L'unica cosa che va forte è lo spread.
Siamo un paese strano.
Strano e sorvegliato a vista dall'Europa.
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