martedì 7 giugno 2011

Prendiamoci il quorum!

Quorum è una parola latina, una lingua morta per i più e un miraggio per chi è nato dal 1977 in poi.
Bisogna aver spento almeno 34 candeline per dire di aver partecipato ad un referendum abrogativo che ha raggiunto il sospirato quorum. Era l'11 giugno 1995 e il popolo sovrano era chiamto a votare un pò su tutto: 12 quesiti, dalla tv al commercio, dalla mafia ai sindacati, passando per le leggi elettorli.
Poi furono soltanto tonfi clamorosi (molti) o sconfitte al fotofinish (il 49,6% del 1999).

Il prossimo week-end può invertire la rotta? Si, può.
Decidere se si debba puntare sul nucleare o su altri tipi di energia è materia che riguarda tutti: dalla casalinga, all'imprenditore, dal pensionato che spinge il passeggino al nipote che su quel passeggino si fa spingere. Dire che si deve investire su energie pulite è una scelta che avrà conseguenze importanti per chi abita il mondo oggi, ma ancor di più per chi lo abiterà domani.

Decidere se l'acqua deve essere gestita dal pubblico o dai privati è un'altra presa di posizione pesante così come pesa parlare di "profitto" sul bene primario per eccellenza.

Il legittimo impedimento, così come concepito, non può che stridere con un ordinamento costituzionale basato sull'uguaglianza davanti alla legge. Che ad usarlo sia Berlusconi piuttosto che De Magistris cambia poco.
Uguaglianza vuol dire uguaglianza e non eccezione.

Recarsi alle urne questa volta significa dare un segnale di partecipazione importante.
"Quorum" significa dei quali.  
Il 50% più 1 dei quali è necessaria la presenza.

Altrimenti faremo decidere ad altri per noi.



1 commento:

  1. astenersi, come ha ricordato Furio Colombo, significa compiere un delitto contro la democrazia. Quindi, tutti a votare!!!

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