giovedì 6 ottobre 2011

- La lezione di Jobs -


Oggi più che mai siamo tutti pro-Jobs e discepoli di quel suo testamento lasciato sei anni fa ai ragazzi di Stanford. Poche volte si è registrata una simile ondata emotiva per un "capo d'azienda".
Ciò che ha creato ha riscontrato una fedltà quasi maniacale nei suoi primi fans e una moda dilagante negli ultimi anni. Ha inanellato un prodotto più azzeccato dell'altro, cambiando stili di vita e mercato, coniugando bellezza, funzionalità, businnes e fruibilità.
"Stay Hungry, Stay Foolish" è diventata una di quelle frasi che i nostri nipoti troveranno nei cioccolatini.
Partito da un garage e arrivato sulla cima più alta dell'industria, la sua parabola ci ricorda che contro alcune avversità non ci sono intelligenze o dollari che si possano opporre. E allora il suo discorso sulla vita che non è infinita, che non c'è tempo da perdere, che è bene inseguire un'idea se per quell'idea sei disposto a spenderti, beh quel discorso assume ancora più valore. Perche morire a 56 anni non è giusto, che tu sia Steve Jobs o il signor nessuno. 
Riguardate ora quel video che lanciava il primo Macintosh nel 1984. C'era già tutta la sua idea: una ragazza che corre - non ha tempo per camminare - e con tutta la sua forza abbatte il Grande fratello, l'omologazione. Sono passati più di 25 anni, ma era già tutto lì: Think different, lui c'è sempre riuscito

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