L'attualità - fatta di politica, cultura, curiosità, sport e viaggi - vista da chi ha trent'anni o si aggira in quei dintorni. Va da sè che i dintorni, come le opinioni e un sacco di altre cose, sono del tutto soggettivi
lunedì 26 dicembre 2011
- Gli amici leggeranno.. -
Serata di Natale con gli amici di sempre e nostre rispettive consorti.
Abbiamo paralto di molte cose, anche dei blog, e per questo forse leggeranno, di chi prova a vivere scrivendo in rete (e non è questo il caso) e di come si guadagna con le pubblicità.
Mi è venuto in mente che ho un libro scritto a metà che potrei continuare, perlomeno per non arrivare ai quaranta e dintorni ed avere il classico romanzo non finito nel cassetto.
Mah, forse lo scriverò veramente.
Fra le altre cose degne di note il film Midnight in Paris e le freddure.
Per il resto la certezza che per un buon Natale servono le persone che hai vicino e a cui vuoi bene, un tavolo e due chiacchiere in allegria con gli amici. Nient'altro.
venerdì 2 dicembre 2011
- Lombardia, sembra Romanzo criminale -
Settimana di quelle toste in Lombardia. Sembra di essere stati catapultati nel set di Romanzo criminale con personaggi in primo piano, politici e magistrati, e un'umanità varia e minuta, verrebbe da dire ordinaria, schiacciata sullo sfondo.
Che la criminalità organizzata fosse ormai radicata nelle nebbie padane era tematica risaputa, ma a leggere le carte dei processi l'impressione è proprio quella di essere nell'ufficio di Scialoja, il poliziotto di De Cataldo, all'inseguimento di una popolazione che vive sul malaffare: dentro c'è posto per i giudicanti e i controllori che vengono accompagnanti da escort - non le macchine della ford! - e agi gratuiti, per governanti con pacchi di soldi in casa, imprenditori che fanno sparire rifiuti tossici, mogli che contano i soldi, contadini che non innaffiano la terrà perchè altrimenti il grigio del nocivo viene a galla..
E il tutto fatto con apparente tranquillità in un clima di "Così fan tutti..".
La politica è ai minimi storici di credibilità e questi fatti certo non aiutano. Questi mesi di camera iperbarica, di congelamento dei partiti, di afrrancatura dalle scelte scomode e dovute delegate ai tecnici non durerà per molto. Potrà servire, si spera, a riprendere la rotta.
Ma poi si tornerà alle urne e al dover scegliere in un panorama partitico (e imprenditoriale?) per ora ancora molto triste e desolato.
giovedì 17 novembre 2011
- Colpo alla democrazia? Governo delle banche o Governo su cui puntare? -
Tutti Professori. Di quelli con la p maiuscola i cui nomi compaiono in bella grafia sulle pergamene degli atenei. Sulla competenza dei nuovi ministri non c'è molto da discutere: si tratta di una compagine di altissimo profilo. Non è poi matematico che un grande cuoco sia un buon direttore di ristorante, ma le basi sono certo confortanti.
Il Pd si prende il merito di aver chiuso l'epoca dei lustrini e dell'ottimismo sguaiato. Un merito che probabilmente non ha. Sulla crisi del Governo Berlusconi c'è in maniera forte il marchio dell'Europa, politica e finanziaria, che ha deciso il tramonto degli interlocutori italiani che da far loro non hanno opposto capaci resistenze.
Che il precedente Governo non avesse più i numeri per proseguire è quindi un dato di fatto e non è in discussione. Sul poi si possono invece fare alcune riflessioni.
La Costituzione prevede che il Presidente svolga le consultazioni parlamentari per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia. Che Napolitano avesse in mente da subito il nome del Professor Monti non è un mistero, ma la politica - per come la conosciamo, ossia suddivisa in partiti - avrebbe potuto mettersi di traverso. Non lo ha fatto. Credo quindi sia un errore dire che la nostra è divenuta di colpo una Repubblica Presidenziale. E' il Parlamento che ha deciso di non intervenire.
E il motivo è chiarissimo: nessuno ha ritenuto conveniente sporcarsi le mani con delle riforme inevitabili; inevitabili e dure. Riforme che non piaceranno al popolo perché comporteranno sacrifici ma che sono ormai ineludibili. Riforme che quindi è bene delegare a terzi, competenti e capaci, ma non riconducibili al Pd o al Pdl per non macchiare la propria immagine in vista delle future elezioni. A ciò si aggiunge l'incapacità ad esprimere un nome che sappia raccogliere consensi ed unire le correnti interne ai partiti. Sia a destra che a sinistra.
Resta fuori, come ovvio, la Lega, che saprà capitalizzare all'interno del proprio elettorato mesi di opposizione dura e pura. Si opporrà all'Ici, alla riforma delle pensioni e del lavoro. E probabilmente compatterà le fila e raccoglierà scontenti in uscita dagli altri schieramenti.
Si rischia una dittatura di banchieri? Forse. Credo siano in pochi quelli che possano esprimere giudizi sensati sulla questione. Fra questi Oscar Giannino ha affermato che l'Europa è in fase preparatoria a un 2012 in cui o si rilanci l'Euro, cambiando le regole dell'Europa, o si preparino "vie di sganciamento" dal sistema e che per farlo si debbano insediare governi all'altezza.
E se tutto dovesse andar bene? Se si riuscisse ad uscire dalle secche, chi tornerebbe a votare politici di mestiere?
Un rischio che i partiti hanno probabilmente deciso di correre e che potrebbe stravolgere la storia democratica europea.
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giovedì 10 novembre 2011
- E ora che succede? -
Siamo un Paese strano.
Forse è il bello dell'Italia, il tratto distintivo che per secoli ha guidato l'arte e la cultura.. Forse.
Ma ora la nostra stranezza sta prendendo strani connotati.
Dopo vent'anni si chiude - o dovrebbe chiudersi - l'esperienza politica di Silvio Berlusconi.
Indro Montanelli disse in un intervista nel 2001:
"Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino."
Ora dovremmo essere sulla soglia dell'essere vaccinati, del voltare pagina. E cosa succede? La maggioranza che non è più maggioranza vuole andare alle urne, la minoranza che dovrebbe essere nuova maggioranza non vuole invece le elezioni. Non si capisce quali siano i confini del centro sinistra, se vi rientri Di Pietro e Vendola, Casini e il terzo polo; se all'interno del Pd possano coesistere Bersani e Renzi, la Bindi e Zingaretti.
Intanto a destra la Lega caldeggia per Alfano mentre Pisanu e Scajola tirano i remi in barca in nome di un Governo tecnico e di un grande Centro che profuma di DC.
L'unica cosa che va forte è lo spread.
Siamo un paese strano.
Strano e sorvegliato a vista dall'Europa.
giovedì 27 ottobre 2011
- La letterina dei buoni propositi. Cara Europa ti scrivo -
La famigerata lettera che il Governo ha dovuto presentare all'Unione Europea sembra un pò la letterina delle buone intenzioni che da piccoli scrivevamo a Babbo Natale o a Santa Lucia. L'impressione è però quella di essere gli ultimi della classe, i bambini cattivi su cui sono puntati i riflettori e a cui prima o poi arriverà il carbone.
Non che l'Italia abbia fatto qualcosa per non meritarsi queste attenzioni, ma le scene di questi due giorni se non fossero "tragicamente reali" sarebbero "realmente comiche" con i nostri politici impegnati a mettere insieme due pensieri che tengano in piedi il Governo e che allo stesso momento non facciano dire "ecco i soliti italiani". Impresa che si sta dimostrando purtroppo vana.
Qualche dubbio può essere sollevato sui capi classe che ci giudicano con risatine sarcastiche: l'istituzione dell'Unione Europea sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 1992: 27 stati membri, di cui 17 accomunati da una moneta unica, l'Euro (già questo dato potrebbe creare perplessità).
L'Unione europea non è però un' organizzazione intergovernativa come le Nazioni Unite né una federazione di Stati come gli Stati Uniti d'America. E' invece un organismo sui generis, cui gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale.
Ha una storia e un'identità comune? I suoi cittadini hanno senso di appartenenza?
Francamente no.
Gli americani si stringono attorno alla bandiera a stelle e strisce e la mostrano fieri ad ogni occasioni, per noi invece quel cerchio di stelle gialle su fondo blu vuol dire ben poco.
Roberto Napoletano scriveva qualche settimana fa sul Sole24Ore "In una sola sera, nel luglio del 1790, tre uomini, Alexander Hamilton, da una parte, Thomas Jefferson e James Madison, dall'altra, raggiunsero un compromesso e fecero gli Stati Uniti d'America: una capitale, un esercito, un bilancio statale e buoni del Tesoro. Più di due secoli dopo l'Europa ha fatto l'euro e si è fermata: purtroppo, la cancelliera, Angela Merkel, e il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, insieme non fanno un Kohl"
Noi, nel frattempo, scriviamo i buoni propositi con la speranza di non dover pagare il conto per tutti.
Non che l'Italia abbia fatto qualcosa per non meritarsi queste attenzioni, ma le scene di questi due giorni se non fossero "tragicamente reali" sarebbero "realmente comiche" con i nostri politici impegnati a mettere insieme due pensieri che tengano in piedi il Governo e che allo stesso momento non facciano dire "ecco i soliti italiani". Impresa che si sta dimostrando purtroppo vana.
Qualche dubbio può essere sollevato sui capi classe che ci giudicano con risatine sarcastiche: l'istituzione dell'Unione Europea sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 1992: 27 stati membri, di cui 17 accomunati da una moneta unica, l'Euro (già questo dato potrebbe creare perplessità).
L'Unione europea non è però un' organizzazione intergovernativa come le Nazioni Unite né una federazione di Stati come gli Stati Uniti d'America. E' invece un organismo sui generis, cui gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale.
Ha una storia e un'identità comune? I suoi cittadini hanno senso di appartenenza?
Francamente no.
Gli americani si stringono attorno alla bandiera a stelle e strisce e la mostrano fieri ad ogni occasioni, per noi invece quel cerchio di stelle gialle su fondo blu vuol dire ben poco.
Roberto Napoletano scriveva qualche settimana fa sul Sole24Ore "In una sola sera, nel luglio del 1790, tre uomini, Alexander Hamilton, da una parte, Thomas Jefferson e James Madison, dall'altra, raggiunsero un compromesso e fecero gli Stati Uniti d'America: una capitale, un esercito, un bilancio statale e buoni del Tesoro. Più di due secoli dopo l'Europa ha fatto l'euro e si è fermata: purtroppo, la cancelliera, Angela Merkel, e il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, insieme non fanno un Kohl"
Noi, nel frattempo, scriviamo i buoni propositi con la speranza di non dover pagare il conto per tutti.
venerdì 21 ottobre 2011
- Le imprese che comandano il mondo -
Interessante articolo pubblicato da Wired. Le 147 multinazionali super connesse da cui dipendono le sorti dell'intera economia.
Ritornano nomi conosciuti che fanno - e hanno fatto - il bello e cattivo tempo negli ultimi anni. Alcune di loro sono per la gente comune insegne affisse ai bei palazzi delle città od allegre pubblicità televisive, altre ricordano crac di banche d'affari e licenziamenti a catena (nota l'immagine dell'impiegato Lehman Brother’s con lo scatolone in mano)
Lettura consigliata, clicca qui
martedì 18 ottobre 2011
- Le ragioni della piazza, le esigenze del Palazzo -
Parigi, piazza Cibeles e Puerta del Sol a Madrid, piazza della Catalogna, Cile, Messico, New York, Washington, Londra, Berlino, ma anche Tokyo, Sydney, Hong Kong.. manifestazioni ovunque: 950 eventi organizzati in 80 paesi diversi.
Due semplici riflessioni. La prima: le ragioni della protesta - "l'indignazione contro lo strapotere della finanza, la disoccupazione dilagante e l'incapacita' della classe politica ad affrontare la crisi" - hanno trovato asilo in ogni dove. E' chiaro che allo stato attuale delle cose il cinema non potrà duarare ancora molto: paesi e posti di lavoro che saltano come pop-corn rendono stridente l'inadeguatezza di chi abita la politica rispetto alle problematiche che riguardano il vivere quotidiano di sempre più persone.
Se a ciò aggiungiamo la risposta del Governo che immediatamente dopo aver incassato la fiducia numero 51 nomina due viceministri - Misiti e Polidori (la ricordate? eccola qui..) - e un sottosegretario, Galati, la gente ha tutto il diritto (dovere?) di incazzarsi e sentirsi tirata per i fondelli.
La seconda: tutto il mondo scende in piazza e protesta, solo a Roma succede il finimondo. I quotidiani del 16 ottobre annunciavano il pericolo incidenti e gli stessi quotidiani il 17 si stupivano degli incidenti avvenuti. Come possono succedere solo da noi queste cose? E' comodo permettere che ogni protesta venga delegittimata permettendo la commistione fra gente comune e delinquenti che si pongono all'esterno del sistema democratico o veramente siamo un paese sfacciatamente incapace a tutelare la nostra sicurezza interna?
Le immagini di Roma sono sconvolgenti in entrambi i casi e a nulla servono le "condanne unanimi" del giorno dopo.
Due semplici riflessioni. La prima: le ragioni della protesta - "l'indignazione contro lo strapotere della finanza, la disoccupazione dilagante e l'incapacita' della classe politica ad affrontare la crisi" - hanno trovato asilo in ogni dove. E' chiaro che allo stato attuale delle cose il cinema non potrà duarare ancora molto: paesi e posti di lavoro che saltano come pop-corn rendono stridente l'inadeguatezza di chi abita la politica rispetto alle problematiche che riguardano il vivere quotidiano di sempre più persone.
Se a ciò aggiungiamo la risposta del Governo che immediatamente dopo aver incassato la fiducia numero 51 nomina due viceministri - Misiti e Polidori (la ricordate? eccola qui..) - e un sottosegretario, Galati, la gente ha tutto il diritto (dovere?) di incazzarsi e sentirsi tirata per i fondelli.
La seconda: tutto il mondo scende in piazza e protesta, solo a Roma succede il finimondo. I quotidiani del 16 ottobre annunciavano il pericolo incidenti e gli stessi quotidiani il 17 si stupivano degli incidenti avvenuti. Come possono succedere solo da noi queste cose? E' comodo permettere che ogni protesta venga delegittimata permettendo la commistione fra gente comune e delinquenti che si pongono all'esterno del sistema democratico o veramente siamo un paese sfacciatamente incapace a tutelare la nostra sicurezza interna?
Le immagini di Roma sono sconvolgenti in entrambi i casi e a nulla servono le "condanne unanimi" del giorno dopo.
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giovedì 6 ottobre 2011
- La lezione di Jobs -
Oggi più che mai siamo tutti pro-Jobs e discepoli di quel suo testamento lasciato sei anni fa ai ragazzi di Stanford. Poche volte si è registrata una simile ondata emotiva per un "capo d'azienda".
Ciò che ha creato ha riscontrato una fedltà quasi maniacale nei suoi primi fans e una moda dilagante negli ultimi anni. Ha inanellato un prodotto più azzeccato dell'altro, cambiando stili di vita e mercato, coniugando bellezza, funzionalità, businnes e fruibilità.
"Stay Hungry, Stay Foolish" è diventata una di quelle frasi che i nostri nipoti troveranno nei cioccolatini.
Partito da un garage e arrivato sulla cima più alta dell'industria, la sua parabola ci ricorda che contro alcune avversità non ci sono intelligenze o dollari che si possano opporre. E allora il suo discorso sulla vita che non è infinita, che non c'è tempo da perdere, che è bene inseguire un'idea se per quell'idea sei disposto a spenderti, beh quel discorso assume ancora più valore. Perche morire a 56 anni non è giusto, che tu sia Steve Jobs o il signor nessuno.
Riguardate ora quel video che lanciava il primo Macintosh nel 1984. C'era già tutta la sua idea: una ragazza che corre - non ha tempo per camminare - e con tutta la sua forza abbatte il Grande fratello, l'omologazione. Sono passati più di 25 anni, ma era già tutto lì: Think different, lui c'è sempre riuscito
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giovedì 29 settembre 2011
R.E.M. la fine dopo 31 anni
“Ai nostri fan e ai nostri amici: come R.E.M. e come amici di una vita e co-cospiratori, abbiamo deciso di sciogliere la band. Ce ne andiamo con una grande senso di gratitudine, di conclusione e di stupore per i risultati raggiunti. A tutti quelli che si sono sentiti toccati dalla nostra musica, il nostro più sentito ringraziamento per averci ascoltato” R.E.M.
Qui i commenti personali di Mike, Michael e Peter.
Qui i commenti personali di Mike, Michael e Peter.
mercoledì 21 settembre 2011
E' l'ora di Matteo Renzi?
Anche giornali non propriamente "comunisti" come il Corriere della Sera a firma Sergio Romano e il Sole24Ore in un bell'articolo di Roberto Napoletano chiedono oggi un passo indietro al Presidente Silvio Berlusconi.
L'esecutivo battuto ieri per 5 volte alla Camera e sconfessato un giorno sì e l'altro pure da Bossi e da parte della Lega sembra davvero alle strette.
Posto che ci dovrà essere - in tempi stretti? -un dopo Berlusconi, l'imbarazzo sulla mancanza di alternative è allarmante. Reazioni odierne di alcuni leader dell'opposizione ne marcano l'impraticabilità e l'inadeguatezza a posizioni di comando.
Se è vero che si può andare a votare tappandosi il naso è pur vero che prima o poi il respiro deve essere preso e che ora si inizia ad essere nauseati dal clima politico degli ultimi anni.
La difficoltà per chi ha trent'anni a votare Bersani, Fini, Bindi, D'alema, Di Pietro, Bocchino, La Russa e compagnia cantante è reale. Fanno tutti parte della stessa classe politica che ha convissuto con i vizi della Seconda Repubblica, sia da vincenti che da perdenti..
E l'ora per Matteo Renzi di candidarsi?
Io credo di si.
Poco importa che si candidi per il PD o per qualcun'altro. C'è bisogno di aria nuova e di nuovi riferimenti.
Di riforme che diano il passo ad un cambio di rotta che non può avvenire cambiando parte all'interno della stessa classe politica.
E' pronto per governare? C'è qualcuno "nuovo" più pronto di lui?
E' ora di avere coraggio e di correre il rischio.
giovedì 15 settembre 2011
Zuckerberg e le idee vincenti. Ma nel 2011, c'è ancora spazio per inventare qualcosa?
Ho appena visto "The social network".
Facendo la dovuta tara, in questi casi sempre corposa, possiamo ricavare un profilo (a lui il termine piacerebbere..) di Mark Zuckerberg, il ragazzo classe 1984, inventore di Facebook (o co-inventore).
A metà film il preside di una delle maggiori università a stelle e strisce pronuncia una frase che suona più o meno così: "tutti i laureandi che escono di qui credono di inventare un lavoro. Invece di cercarselo un lavoro, pensano di crearne uno nuovo".
Nel caso di Mark Zuckerberg l'idea - quell'idea di prendere la vita sociale di una comunità e di metterla on-line - ha funzionato. Ma c'è ancora spazio per inventare un lavoro? Nel 2011, c'è ancora spazio per inventare qualcosa? Una laurea vale ormai molto poco, per un numero indefinito di anni dopo la tesi, un numero indefinito che va allargandosi sempre più, vale sicuramente meno di uno stipendio da idraulico, da artigiano o di qualcuno che sa fare bene il proprio mestiere per cui non servono qualifiche scolastiche.
Come risposta però le fila alle porte delle Università continuano ad ingrossarsi: in una città come Brescia 2000 ragazzi tentano il test per medicina a fronte di 190 posti in aula.
La vita quotidiana sembra dire che non c'è bisogno di tutti questi laureati anche se poi, per fare l'impiegato, viene richiesto un master in economia.
E allora serve un'idea su cui puntare. Ma c'è posto, nel 2011, per altri Mark Zukerberg?
Ben sapendo, sopratutto, che le invenzioni del secolo non possono essere partorite tutti giorni.
Facendo la dovuta tara, in questi casi sempre corposa, possiamo ricavare un profilo (a lui il termine piacerebbere..) di Mark Zuckerberg, il ragazzo classe 1984, inventore di Facebook (o co-inventore).
A metà film il preside di una delle maggiori università a stelle e strisce pronuncia una frase che suona più o meno così: "tutti i laureandi che escono di qui credono di inventare un lavoro. Invece di cercarselo un lavoro, pensano di crearne uno nuovo".
Nel caso di Mark Zuckerberg l'idea - quell'idea di prendere la vita sociale di una comunità e di metterla on-line - ha funzionato. Ma c'è ancora spazio per inventare un lavoro? Nel 2011, c'è ancora spazio per inventare qualcosa? Una laurea vale ormai molto poco, per un numero indefinito di anni dopo la tesi, un numero indefinito che va allargandosi sempre più, vale sicuramente meno di uno stipendio da idraulico, da artigiano o di qualcuno che sa fare bene il proprio mestiere per cui non servono qualifiche scolastiche.
Come risposta però le fila alle porte delle Università continuano ad ingrossarsi: in una città come Brescia 2000 ragazzi tentano il test per medicina a fronte di 190 posti in aula.
La vita quotidiana sembra dire che non c'è bisogno di tutti questi laureati anche se poi, per fare l'impiegato, viene richiesto un master in economia.
E allora serve un'idea su cui puntare. Ma c'è posto, nel 2011, per altri Mark Zukerberg?
Ben sapendo, sopratutto, che le invenzioni del secolo non possono essere partorite tutti giorni.
lunedì 12 settembre 2011
Bene la Juve, Milan verso Barcellona, incubo Inter
Il lunedì, come la maggior parte degli italiani, parliamo di calcio.
La Juve, diretta da un Andrea Pirlo tirato a lucido, cala il poker nel nuovo stadio (bellissimo, speriamo apra la via anche per altre squadre). Il Parma è sembrato fin troppo remissivo, ma i bianconei hanno dominato per novanta minuti in ogni zona del campo.
Milan e Lazio hanno dato spettacolo per un tempo. La Lazio conferma i pronostici che la danno come una delle squadre più attrezzate per arrivare nelle prime posizioni. Klose, Cissè ed Hernandes sono bocche da fuoco di primissimo livello. Il Milan è quello dello scorso anno, squadra in grado di rimontare uno 0 a 2 in pochi minuti. Certo il Pirlo visto ieri è ben altra cosa rispetto ad Aquilani.
Il Napoli dimostra di essere squadra tosta e concreta (mercoledì la prova del nove contro i ragazzi di Mancini) mentre la Roma spagnola perde ancora.
La sorpresa arriva da un Inter naif che commette errori incredibili. Il Palermo poteva segnare ben più dei 3 gol realizzati. Difesa e centrocampo hanno sbagliato i movimenti previsti dal nuovo schema, Zarate è stato sostituito dopo 30 minuti e tutta la squadra è sembrata in confusione.
Gasperini è già sulla graticola (ma si sapeva ancor prima di ingaggiarlo che il tecnico piemontese avrebbe giocato con il 3-4-3): avrà vita lunga?
La Juve, diretta da un Andrea Pirlo tirato a lucido, cala il poker nel nuovo stadio (bellissimo, speriamo apra la via anche per altre squadre). Il Parma è sembrato fin troppo remissivo, ma i bianconei hanno dominato per novanta minuti in ogni zona del campo.
Milan e Lazio hanno dato spettacolo per un tempo. La Lazio conferma i pronostici che la danno come una delle squadre più attrezzate per arrivare nelle prime posizioni. Klose, Cissè ed Hernandes sono bocche da fuoco di primissimo livello. Il Milan è quello dello scorso anno, squadra in grado di rimontare uno 0 a 2 in pochi minuti. Certo il Pirlo visto ieri è ben altra cosa rispetto ad Aquilani.
Il Napoli dimostra di essere squadra tosta e concreta (mercoledì la prova del nove contro i ragazzi di Mancini) mentre la Roma spagnola perde ancora.
La sorpresa arriva da un Inter naif che commette errori incredibili. Il Palermo poteva segnare ben più dei 3 gol realizzati. Difesa e centrocampo hanno sbagliato i movimenti previsti dal nuovo schema, Zarate è stato sostituito dopo 30 minuti e tutta la squadra è sembrata in confusione.
Gasperini è già sulla graticola (ma si sapeva ancor prima di ingaggiarlo che il tecnico piemontese avrebbe giocato con il 3-4-3): avrà vita lunga?
venerdì 9 settembre 2011
Lavori del futuro: le professioni che nasceranno nei prossimi anni
Che lavoro fare? su quale settore puntare?
L'istituto di ricerca FastFuture ha pubblicato per conto del governo britannico la lista delle nuove professioni che nasceranno o prenderanno piede entro il 2030. A leggerla così, per la verità, questa sequenza di "lavori" sembra del tutto improbabile.. Sarà forse l'arretratezza di un lettore del 2011!Nessuna sicurezza quindi, ma le probabilità che questi curiosi mestieri si diffondano su larga scala, assicurano gli esperti, sono veramente elevate. Eccone alcuni:
-Costruttore di parti del corpo
-Nanomedico
-Etico della "nuova scienza"
-Specialista per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici
-Avvocato virtuale
-Responsabile per lo smaltimento dei dati personali
-Assistente sociale per social network
-Pilota spaziale, guida turistica dello spazio, architetto per pianeti
-Sviluppatore di mezzi di trasporto alternativi
-Costruttore di parti del corpo
-Nanomedico
-Etico della "nuova scienza"
-Specialista per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici
-Avvocato virtuale
-Responsabile per lo smaltimento dei dati personali
-Assistente sociale per social network
-Pilota spaziale, guida turistica dello spazio, architetto per pianeti
-Sviluppatore di mezzi di trasporto alternativi
mercoledì 7 settembre 2011
Google Plus, ci siete già?
"Al momento stiamo testando il progetto Google+ con un ristretto numero di persone, ma presto sarà aperto a tutti. Lasciaci il tuo indirizzo email e sarai il primo a sapere quando saremo pronti a invitare più persone." Questo è il rimbalzo dell'era digitale, l'avatar del buttafuori che ti impedisce di entrare in discoteca.
Google+, il nuovo social network targato Larry Page e soci, da tempo non permette l'accesso anche se i dati ufficiali parlano di incredibili record di adesione polverizzati di giorno in giorno.
C'è da scommettere che il nuovo prodotto della big G - un misto fra facebook e twitter - spopolerà anche da noi, ma già nascono le prime polemiche.
Il nodo del contendere è la divisione fra normali e popolari, fra paria e gente che conta; il tutto condito da qualche fastidio e invidia ( ne parla oggi Wired)
Attendendo che il buttafuori permetta l'accesso..
Google+, il nuovo social network targato Larry Page e soci, da tempo non permette l'accesso anche se i dati ufficiali parlano di incredibili record di adesione polverizzati di giorno in giorno.
C'è da scommettere che il nuovo prodotto della big G - un misto fra facebook e twitter - spopolerà anche da noi, ma già nascono le prime polemiche.
Il nodo del contendere è la divisione fra normali e popolari, fra paria e gente che conta; il tutto condito da qualche fastidio e invidia ( ne parla oggi Wired)
Attendendo che il buttafuori permetta l'accesso..
martedì 6 settembre 2011
Manovra, cambia ancora tutto.. e adesso ci paragonano alla Grecia
IVA al 21%, contributo di solidarietà (del 3) sopra i 500 mila Euro, adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato dal 2014, alle Regioni le competenze delle Province. Su tutto verrà posta la fiducia.. Per adesso è così!
Non stiamo cambiando veramente un po' troppe volte?
Intanto l'ormai famoso differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi ha raggiunto il massimo storico. Il peggio di sempre.
Forse la stiamo prendendo un pò troppo alla leggera? Ci siamo assuefatti alla graduale (neppure molto) caduta giornaliera? Intanto qualcuno, la Merkel, inizia a paragonarci alla Grecia..
Non stiamo cambiando veramente un po' troppe volte?
Intanto l'ormai famoso differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi ha raggiunto il massimo storico. Il peggio di sempre.
Forse la stiamo prendendo un pò troppo alla leggera? Ci siamo assuefatti alla graduale (neppure molto) caduta giornaliera? Intanto qualcuno, la Merkel, inizia a paragonarci alla Grecia..
lunedì 5 settembre 2011
Martinazzoli, la Costituzione e i giovani
Oggi se ne è andato Mino Martinazzoli. Il sindaco di Brescia, il il ministro della Giustizia che nel pieno degli anni ottanta permise lo svolgimento del primo maxi-processo contro la mafia, l'ultimo Segretario della DC. Un personaggio crepuscolare per la nostra generazione, un nome a cui associamo una storia che conosciamo a stento. Colto, coltissimo; incredibile oratore se paragonato a certi suoi successori.
Fra i convegni a cui ho partecipato lo ricordo come uno dei relatori che più mi ha appassionato. Tenne un discorso sui giovani e la costituzione; sul niente della politica con cui siamo destinati a scontrarci in questi tempi. Dal suo volto solcato dalle rughe, con voce calma e roca uscirono queste parole coclusive:
"La prima parte della costituzione vive se vive nella
coscienza degli italiani altrimenti è carta sterile.Vedete, diventando sempre più vecchio elargisco sempre più speranza nei giovani. Se penso alla grande Costituzione che abbiamo commentato questa mattina, vedete in quell’assemblea c’erano i grandi vecchi, c’era Benedetto Croce, c’era nientemeno che il presidente Vittorio Emanuele Orlando, quello della vittoria mutilata, ma i grandi articoli di questa costituzione, li hanno scritti dei giovani, che erano usciti dall’esperienza della guerra, talvolta dalla Resistenza e che soprattutto avevano capito che era il momento dell’assunzione di una loro responsabilità. Quella Costituzione è stata scritta da giovani ed ha bisogno oggi, secondo me, di essere riletta da giovani.La Costituzione ha bisogno di essere letta da luce nuova, da
luce sorgiva, per tornare ad essere fulcro di grandi
imprese"
sabato 3 settembre 2011
Camila Vallejo, 23 anni, icona degli indignados
La copertina de "Il Venerdì'" di questa settimana la ritrae in primo piano, piercing al naso, pugno alzato e sorriso dischiuso. E' la ragazza che ha rovesciato nelle piazze la protesta cilena per l'"Università di Pinochet", che ha portato alle dimissioni il ministro dell'educazione e il presidente Pinera al minimo storico di gradimento (lo stesso presidente acclamato per il recupero dei minatori qualche mese fa).
L'opposizione cilena e i media mondiali le stanno cucendo addosso l'abito di regina di questo 2011 di forti contestazioni. Qui il suo blog e qui un esempio delle 1000 interviste caricate su youtube.
Come sottolineano i più, gli occhioni grandi e il viso pulito aiutano certamente la sua popolarità e d'altra parte lei non lo nasconde; il Venerdì riporta un suo eloquente virgolettato: "effettivamente sono molto carina e non ho alcun problema ad ammetterlo, ma la mia faccia non l'ho scelta io. Invece ho scelto il mio progetto politico". Restano i fatti raccontati dalle mobilitazioni che ha saputo muovere e dalla sicurezza con cui interviene alla cnn o alla bbc. Fosse stata una cozza non l'avrebbe seguita nessuno? Probabilmente non i 4/5 del paese e le telecamere di tutto il mondo.
Per adesso ha comunque vinto. Ha 23 anni.
Qui ci accontentermo di qualche eletto sotto la cinquantina
L'opposizione cilena e i media mondiali le stanno cucendo addosso l'abito di regina di questo 2011 di forti contestazioni. Qui il suo blog e qui un esempio delle 1000 interviste caricate su youtube.
Come sottolineano i più, gli occhioni grandi e il viso pulito aiutano certamente la sua popolarità e d'altra parte lei non lo nasconde; il Venerdì riporta un suo eloquente virgolettato: "effettivamente sono molto carina e non ho alcun problema ad ammetterlo, ma la mia faccia non l'ho scelta io. Invece ho scelto il mio progetto politico". Restano i fatti raccontati dalle mobilitazioni che ha saputo muovere e dalla sicurezza con cui interviene alla cnn o alla bbc. Fosse stata una cozza non l'avrebbe seguita nessuno? Probabilmente non i 4/5 del paese e le telecamere di tutto il mondo.
Per adesso ha comunque vinto. Ha 23 anni.
Qui ci accontentermo di qualche eletto sotto la cinquantina
martedì 16 agosto 2011
Scatti al volo... per immortalare la solidarietà (e vincere una reflex)
Segnalo questo concorso fotografico organizzato dal CSV.
Basta mandare una foto per mail che rappresenti la tua idea di solidarietà.
Al vincitore una splendida reflex digitale.
Qui il regolamento
In tempo di vacanze magari uno scatto lo trovate.. buone vacanze!
Basta mandare una foto per mail che rappresenti la tua idea di solidarietà.
Al vincitore una splendida reflex digitale.
Qui il regolamento
In tempo di vacanze magari uno scatto lo trovate.. buone vacanze!
giovedì 11 agosto 2011
Saremo la prima generazione più povera della precedente?
La domanda ha un senso ed è reale: nel corso del novecento le generazioni che si sono susseguite hanno guadagnato man mano pezzetti aggiuntivi di benessere. La cosa è palese per quel che riguarda il secondo dopoguerra ed il boom economico.
Dal carretto e dai buoi dei nonni si è passati alle macchine e ai cavalli dei genitori. Il lavoro e lo sviluppo ha investito città e paesi trasformando radicalmente abitudini e modi di vivere.
La casa di proprietà è diventata quasi una consuetudine e il benessere diffuso è stato qualcosa di tangibile e non un semplice miraggio. L'informatica ha stravolto distanze e tempi abbattendo barriere insormontabili solo vent'anni addietro.
Ed ora?
Il lavoro scarseggia, gli stipendi sono arenati da anni e i prezzi galoppano.
Quel che più preoccupa è la scarsità di prospettive, il navigare a vista in un mare in forte tempesta.
I costi del welfare si sono fatti insostenibili ed è più che un impressione il senso di aver scavallato la vetta del "progresso" e di trovarsi ora in una discesa che si porta via certezze e diritti (anche contrattuali per i giovani) che erano acquisiti. Il disprezzo e la sfiducia per la classe politica monta in Italia, in Europa e nel mondo.
Fin dove torneremo?
Dal carretto e dai buoi dei nonni si è passati alle macchine e ai cavalli dei genitori. Il lavoro e lo sviluppo ha investito città e paesi trasformando radicalmente abitudini e modi di vivere.
La casa di proprietà è diventata quasi una consuetudine e il benessere diffuso è stato qualcosa di tangibile e non un semplice miraggio. L'informatica ha stravolto distanze e tempi abbattendo barriere insormontabili solo vent'anni addietro.
Ed ora?
Il lavoro scarseggia, gli stipendi sono arenati da anni e i prezzi galoppano.
Quel che più preoccupa è la scarsità di prospettive, il navigare a vista in un mare in forte tempesta.
I costi del welfare si sono fatti insostenibili ed è più che un impressione il senso di aver scavallato la vetta del "progresso" e di trovarsi ora in una discesa che si porta via certezze e diritti (anche contrattuali per i giovani) che erano acquisiti. Il disprezzo e la sfiducia per la classe politica monta in Italia, in Europa e nel mondo.
Fin dove torneremo?
martedì 9 agosto 2011
Un pò di svago con i Literal
Video divertentissimi targati Literal Italia.
Che cos'è un LITERAL? Un Literal - spiegano - è , secondo Wikipedia, "la parodia di un videoclip musicale ufficiale i cui testi vengono sostituiti con parole che descrivono esattamente ciò che il video mostra in quel momento".
Ne parla anche Wired.it in una sorta di intervista agli autori.
Hanno un canale You Tube qui che raccoglie diversi video, uno migliore dell'altro. Nella canzone di Zucchero si segnala anche la presa per il culo di Brunetta.
Se avete 10 minuti di cazzeggio, la visione è consigliatissima!
Che cos'è un LITERAL? Un Literal - spiegano - è , secondo Wikipedia, "la parodia di un videoclip musicale ufficiale i cui testi vengono sostituiti con parole che descrivono esattamente ciò che il video mostra in quel momento".
Ne parla anche Wired.it in una sorta di intervista agli autori.
Hanno un canale You Tube qui che raccoglie diversi video, uno migliore dell'altro. Nella canzone di Zucchero si segnala anche la presa per il culo di Brunetta.
Se avete 10 minuti di cazzeggio, la visione è consigliatissima!
domenica 7 agosto 2011
Brucia la città!!!
Piazza Affari perde 15 punti percentuali in una settimana.
Stati Uniti declassati ad AA+ (come gli elettrodomestici..), La Cina (!) chiede spiegazioni.. Lo spread citato ogni tre per due anche se in pochissimi sanno veramente cosa sia..
Rivolte contro la polizia a Londra...
Benzina verde a 2,10 Euro al litro a Panarea..
Torniamo al baratto?
martedì 14 giugno 2011
- Battiti di democrazia -
Battiti di democrazia.
La gente partecipa ai referendum, prende posizione su questioni importanti e disubbidisce ai capi di partito. Bossi e Berlusconi invitavano a disertare le urne e il nord padano ha risposto superando il quorum praticamente ovunque: Verona, Brescia, Bergamo, Milano, Varese.
Segnali di persone stufe di una "Seconda Repubblica" che ha prosciugato di valore la politica e che ha perso contatto con la quotidianità di ciò che investe gli italiani.
Non credo debba essere contento nemmeno chi, qualche mese addietro, sosteneva idee precise ed è poi salito sul carro referendario semplicemente per opposizione al governo.
Il segnale forte è una messa in mora dell'intera classe politica: si vuole che la escort torni ad essere semplicemente una macchina, che il parlamento non sia composto per gran parte da pregiudicati, che flessibilità d'ingressso non significhi 5 o 10 anni di "ottocento-mille-euro-al-mese", che le liste non siano decise da tre persone al vertice dei partiti, che la Politica ritrovi una propria forma di serietà, che l'osceno torni ad essere tale e non sia una normalità sbandierata sulla base di vizi comuni, che la Costituzione sia la Legge da cui partire e non quella da abbattere, che la compravendita di parlamentari sia da denunciare e non da idolatrare, che potere politico economico e mediatico siano da dividere per quanto possibile, che i Ministri siano competenti e meritevoli, che una parvenza di onestà e di rigore morale possa essere trasmessa a chi guarda un telegiornale o sfoglia un giornale.
Nell'attesa di vedere domenica quale rotta vorrà prendere la Lega godiamoci questi sussulti di democrazia con l'impressione che stiano passando i titoli di coda su un ventennio che gli italiano hanno voluto e che, probabilmente, ora vogliono lasciarsi alle spalle.
martedì 7 giugno 2011
Prendiamoci il quorum!
Quorum è una parola latina, una lingua morta per i più e un miraggio per chi è nato dal 1977 in poi.
Bisogna aver spento almeno 34 candeline per dire di aver partecipato ad un referendum abrogativo che ha raggiunto il sospirato quorum. Era l'11 giugno 1995 e il popolo sovrano era chiamto a votare un pò su tutto: 12 quesiti, dalla tv al commercio, dalla mafia ai sindacati, passando per le leggi elettorli.
Poi furono soltanto tonfi clamorosi (molti) o sconfitte al fotofinish (il 49,6% del 1999).
Il prossimo week-end può invertire la rotta? Si, può.
Decidere se si debba puntare sul nucleare o su altri tipi di energia è materia che riguarda tutti: dalla casalinga, all'imprenditore, dal pensionato che spinge il passeggino al nipote che su quel passeggino si fa spingere. Dire che si deve investire su energie pulite è una scelta che avrà conseguenze importanti per chi abita il mondo oggi, ma ancor di più per chi lo abiterà domani.
Decidere se l'acqua deve essere gestita dal pubblico o dai privati è un'altra presa di posizione pesante così come pesa parlare di "profitto" sul bene primario per eccellenza.
Il legittimo impedimento, così come concepito, non può che stridere con un ordinamento costituzionale basato sull'uguaglianza davanti alla legge. Che ad usarlo sia Berlusconi piuttosto che De Magistris cambia poco.
Uguaglianza vuol dire uguaglianza e non eccezione.
Recarsi alle urne questa volta significa dare un segnale di partecipazione importante.
"Quorum" significa dei quali.
Il 50% più 1 dei quali è necessaria la presenza.
Altrimenti faremo decidere ad altri per noi.
Bisogna aver spento almeno 34 candeline per dire di aver partecipato ad un referendum abrogativo che ha raggiunto il sospirato quorum. Era l'11 giugno 1995 e il popolo sovrano era chiamto a votare un pò su tutto: 12 quesiti, dalla tv al commercio, dalla mafia ai sindacati, passando per le leggi elettorli.
Poi furono soltanto tonfi clamorosi (molti) o sconfitte al fotofinish (il 49,6% del 1999).
Il prossimo week-end può invertire la rotta? Si, può.
Decidere se si debba puntare sul nucleare o su altri tipi di energia è materia che riguarda tutti: dalla casalinga, all'imprenditore, dal pensionato che spinge il passeggino al nipote che su quel passeggino si fa spingere. Dire che si deve investire su energie pulite è una scelta che avrà conseguenze importanti per chi abita il mondo oggi, ma ancor di più per chi lo abiterà domani.
Decidere se l'acqua deve essere gestita dal pubblico o dai privati è un'altra presa di posizione pesante così come pesa parlare di "profitto" sul bene primario per eccellenza.
Il legittimo impedimento, così come concepito, non può che stridere con un ordinamento costituzionale basato sull'uguaglianza davanti alla legge. Che ad usarlo sia Berlusconi piuttosto che De Magistris cambia poco.
Uguaglianza vuol dire uguaglianza e non eccezione.
Recarsi alle urne questa volta significa dare un segnale di partecipazione importante.
"Quorum" significa dei quali.
Il 50% più 1 dei quali è necessaria la presenza.
Altrimenti faremo decidere ad altri per noi.
martedì 24 maggio 2011
"Yes we can", again?
"Il potere logora". Mi è venuta alla mente questa frase nel vedere le fotografie di Obama durante le sue visite europee. Dello sguardo sorridente e volitivo del giovane avvocato nero che prima batteva la famiglia Clinton e che poi, con lo slogan "yes we can", sopravanzava i repubblicani, all'apparenza sembra essere restato ben poco.
Aumentate le rughe, abbondantemente scolorati i capelli, Obama sembra invecchiato ben più degli anni che lo dividano da quel 20 gennaio 2009 in cui entrò alla Casa Bianca.
E' stato probabilmente una delle più grandi sorprese della storia: nelle battaglie nere degli anni sessanta-settanta-otanta.. neppure i più ottimisti avrebbero pronosticato un inizio di millenio con Presidente un afroamericano, nato nell'agosto di Honolulu. Delle sue battaglie per la sanità pubblica e per l'energia pulita, della sua voglia di cambiamento, della sua audacia della speranza, abbiamo notizie filtrate e contrastanti. L'America sta cambiando? Sicuramente l'avvocato di Chicago, impegnato ad Harvard nella difesa dei diritti civili, sta trovando più difficolta e resistenze di quel che si aspettava. Il cambiamento è davvero possibile?
Dietro a quella maschera di stanchezza in molti speriamo che continui ad esserne convinto lui per primo.
lunedì 2 maggio 2011
- Fine del ricercato -
Dopo Saddam tocca a Osama.
Nel circo dei "Sarà lui?" e dei "Perchè l'hanno buttato subito in mare?" l'unica cosa abbastanza certa sembra essere l'intervento deciso di Obama che difficilmente si sarebbe esposto in tal modo in caso di bufala.
Destino comunque non troppo distante da quello che si potrebbe immaginare per il ricercato numero uno nella lista dell'FBI.
Sul fatto che uccisa la testa l'organizzazione rimanga, non sembrano esserci troppi dubbi; ciò che fa pensare sono invece i festeggiamenti spontanei degli americani scesi in strada, segno tangibile di una ferita mai rimarginata. Più o meno tutti ricordano quell'undici settembre, dov'erano o cosa stavano facendo quando la seconda torre venne giù in diretta mondiale, portandosi via molte certezze e la finzione di un lungo periodo di pace ininterrotta. Seguirono giorni convulsi, parole come "obiettivo sensibile" e concetti quali "riduzione delle libertà per una maggiore sicurezza".
Se lo ricordano ancor meglio a Manhatthan, a Washinton e in ogni angolo di quel paese dove il patriottismo è sentimento forte.
Le scene di giubilo in piazza sono comunque contraddittorie, sintomo di (liberazione dalla) paura e di un clima da far west.
Non è la festa dopo la vittoria; sembra più l'urlo, dopo un round a favore, gridato in faccia all'avversario.
Nel circo dei "Sarà lui?" e dei "Perchè l'hanno buttato subito in mare?" l'unica cosa abbastanza certa sembra essere l'intervento deciso di Obama che difficilmente si sarebbe esposto in tal modo in caso di bufala.
Destino comunque non troppo distante da quello che si potrebbe immaginare per il ricercato numero uno nella lista dell'FBI.
Sul fatto che uccisa la testa l'organizzazione rimanga, non sembrano esserci troppi dubbi; ciò che fa pensare sono invece i festeggiamenti spontanei degli americani scesi in strada, segno tangibile di una ferita mai rimarginata. Più o meno tutti ricordano quell'undici settembre, dov'erano o cosa stavano facendo quando la seconda torre venne giù in diretta mondiale, portandosi via molte certezze e la finzione di un lungo periodo di pace ininterrotta. Seguirono giorni convulsi, parole come "obiettivo sensibile" e concetti quali "riduzione delle libertà per una maggiore sicurezza".
Se lo ricordano ancor meglio a Manhatthan, a Washinton e in ogni angolo di quel paese dove il patriottismo è sentimento forte.
Le scene di giubilo in piazza sono comunque contraddittorie, sintomo di (liberazione dalla) paura e di un clima da far west.
Non è la festa dopo la vittoria; sembra più l'urlo, dopo un round a favore, gridato in faccia all'avversario.
sabato 9 aprile 2011
- Son sempre gli stessi -
Alla TV mandavano un programma sull'età media dei leader mondiali. Mi è venuta la malsana idea di cercare in internet le date di nascita di chi dirige questo paese.. Il responso, tutt'altro che inaspettato, fa comunque pensare. Difficilmente si trova qualcuno sotto i sessant'anni.. il turno di chi è nato negli anni 60 - ed è quindi ritenuto più che maturo in tutti gli altri ambiti del vivere; addirittura vecchio se deve cercare un lavoro - non è ancora arrivato.
Si incancrenisce il Paese chiedendo alla gente di andare a votare liste bloccate fatte di facce CHE SON SEMPRE LE STESSE fin da quando siamo entrati per la prima volta nella cabina elettorale.
Chi proverà a scardinare questo sistema, se ci proverà davvero, avrà probabilmente il sostegno di molti.
Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925)
Silvio Berlusconi (Milano, 29 settembre 1936)
Pier Luigi Bersani (Bettola, 29 settembre 1951)
Umberto Bossi (Cassano Magnago, 19 settembre 1941)
Gianfranco Fini (Bologna, 3 gennaio 1952)
Giuseppe Schifani (Palermo, 11 maggio 1950)
ma anche
Cesare Geronzi (Marino, 15 febbraio 1935)
Mario Draghi (Roma, 3 settembre 1947)
Luca Cordero di Montezemolo (Bologna, 31 agosto 1947)
Emma Marcegaglia (Mantova, 24 dicembre 1965), al confronto, sembra una liceale.
mercoledì 30 marzo 2011
sabato 26 marzo 2011
- Il discorso del Re -
Miglior Film, Miglior Attore Protagonista (Colin Firth), Miglior Regia (Tom Hooper), Miglior Sceneggiatura Originale (David Seidler); quattro statuette meritate per un film davvero ben fatto.
In un'epoca storica difficile, quella della dominanza Hitleriana e delle incertezze europee, il film focalizza il rapporto fra il balbuziente Berty (il futuro nuovo sovrano Giorgio VI) e il logopedista Lionel Louge, interpretato da un bravissimo Geoffrey Rush. Un rapporto che cresce al crescere del film e che si fa sempre più stretto grazie alle curiose tecniche di Lionel e ai preziosi consigli delle rispettive mogli.
La ruota della storia porta alla morte del saggio Re Giorgio V e all’abdicazione di Edoardo VIII, il fratello maggiore di Berty, causa rapporti amorosi con una donna sposata.. L'incoronazione a Westminster Tocca quindi al personaggio interpretato da un Colin Firth, meritatamente premio oscar, accompagnato dal suo insostituibile logopedista.
Tra il serio e l'ironico la sceneggiatura corre alla meta: il discorso proclamato via radio dal Re per motivare e spiegare l’entrata in guerra della Gran Bretagna.
giovedì 24 marzo 2011
- Il mondo che tuona -
Siamo andati a dormire facendo la conta delle ragazze del premier e ci siamo svegliati con un terremoto in Giappone, le bombe sulla Libia e Lampedusa che scoppia.
Pare che il mondo ci abbia dato una scossa - in verità più d'una in terra nipponica - e ci abbia ricordato di cosa si deve occupare la politica.
Il mondo nord africano in rivolta ha tentato di cambiare equilibri ingessati da decenni. La gente ha invaso le strade, ma quello che ha ottenuto non è ben chiaro: forse un capo diverso, difficilmente una vita diversa.
La Nato - con la Francia che interpreta la parte del leone e noi quella degli eterni indecisi - ha deciso di intervenire in Libia dove la torta da dividere (fra quanto?) fa gola a tutti.
Intanto non ci resta che guardare al fumo nero che sbuffa dai reattori di Fukushima e constatare che non esiste un piano energietico che ci traghetterà nel prossimo decennio. Macchine elettriche, pannelli solari, biomasse.. restano belle realtà su cui nessuna punta davvero.
Nemmeno la green economy di Obama sembra decollare.. la potenza di chi mantiene le cose come sono prevale ancora.
Fra un pò, sbollita l'onda del momento, torneremo ad occuparci dei bunga bunga e dei casi di cronaca nera a patto che, dall'altra parte del mediterranneo, il Colonnello non decida di presentarci il conto.
A Tokyo, nel frattempo, ai bambini è vietato bere l'acqua. Una misura di garanzia.
La nube arriverà in Italia nei prossimi giorni, ma ci dicono di stare beati e tranquilli in poltrona.. il disastro, questa volta, è successo abbastanza lontano da noi.
Pare che il mondo ci abbia dato una scossa - in verità più d'una in terra nipponica - e ci abbia ricordato di cosa si deve occupare la politica.
Il mondo nord africano in rivolta ha tentato di cambiare equilibri ingessati da decenni. La gente ha invaso le strade, ma quello che ha ottenuto non è ben chiaro: forse un capo diverso, difficilmente una vita diversa.
La Nato - con la Francia che interpreta la parte del leone e noi quella degli eterni indecisi - ha deciso di intervenire in Libia dove la torta da dividere (fra quanto?) fa gola a tutti.
Intanto non ci resta che guardare al fumo nero che sbuffa dai reattori di Fukushima e constatare che non esiste un piano energietico che ci traghetterà nel prossimo decennio. Macchine elettriche, pannelli solari, biomasse.. restano belle realtà su cui nessuna punta davvero.
Nemmeno la green economy di Obama sembra decollare.. la potenza di chi mantiene le cose come sono prevale ancora.
Fra un pò, sbollita l'onda del momento, torneremo ad occuparci dei bunga bunga e dei casi di cronaca nera a patto che, dall'altra parte del mediterranneo, il Colonnello non decida di presentarci il conto.
A Tokyo, nel frattempo, ai bambini è vietato bere l'acqua. Una misura di garanzia.
La nube arriverà in Italia nei prossimi giorni, ma ci dicono di stare beati e tranquilli in poltrona.. il disastro, questa volta, è successo abbastanza lontano da noi.
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